Un’inaspettata (piacevole) violenza

da | Ott 4, 2015 | Racconti Erotici | 0 commenti

Mi ero decisamente annoiata delle solite persone che frequentavo. Si carini, magari anche ottimi corteggiatori, ma alla fine era sempre qualcosa di già visto e rivisto. Dopo qualche uscita finivamo a letto per quei 5/10 minuti intensi di passione che ci coinvolgevano. Ma quando, anche io mi rispegnevo, la presenza nel mio letto di quella persona diventava ingombrante, iniziava a darmi fastidio qualsiasi cosa dicesse che non fosse un “E’ tardi devo andare via”

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Distrattamente e giocando mi installai una di quelle chat sul cellulare per conversare un pò. Non ero in cerca di nulla se non di chiacchiere, scherzi, risate e perchè no (in fondo sono donna) di qualche complimento gratuito e poco sentito, ma che comunque aumentano di quel pò la nostra autostima.

Tra diversi messaggi in cui nemmeno mi si salutava e mi si chiedeva che lingerie portassi o se apprezzassi le loro foto intime mandate manco fossero un biglietto da visita importante, un Roberto, un semplice Roberto, un nick cosi’ semplice mi scrisse un “Ciao”. Non gli risposi, era un nick un po’ anonimo ed un messaggio cosi’ senza pretese, senza voglia di dire nulla.

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Forse un pò per la noiosità e la ripetitività degli altri messaggi in cui non facevano altro che chiedermi del mio intimo o sul dopo due messaggi “vediamoci” tornai sui miei passi e risposi anche io con un Ciao.

Dopo una settimana di piccole conversazioni ci siamo completamente aperti e raccontati. Un tipo affabile, intelligentissimo, con buona cultura, buon lavoro e per fortuna sposato. Si perchè se fosse stato singolo me ne sarei tenuta alla larga, non voglio altre storie, non mi interessa quel circolo vizioso dell’annusarsi come degli animali per poi stabilire se ci si sopporta per poter stare piu’ di un ora nella stessa stanza. E’ sposato, starà al posto suo.

Non mi parlo’ mai di sesso rapportato a me, non mi chiese mai di uscire, anzi. Mi colpì il suo dire che non aveva mai incontrato nessuna in chat perchè tanto le donne cercano solo marito e di accasarsi e quindi per lui era tempo perso. “Se volessi sesso”, mi disse un giorno “non ho problemi ad uscire con un paio di corteggiatrici pure loro sposate per divertirmi. Il sesso fine a se stesso mi ha scocciato” Il primo sito di ricerca per i tuoi posti d’amore, per fare l’amore. Vieni a visitarci

Era esattamente cio’ che pensavo io e che parlando con lui, giorno dopo giorno, usciva sempre piu’ fuori ed era sempre a me più chiaro. Empatia pura.

Un giorno dovevo andare in città per fare delle compere al centro e scherzandoci su alla fine lui mi chiese se mi sarebbe andato un caffè veloce, almeno per vedere il mio viso, e per potermi almeno immaginare come espressioni mentre avremmo continuato a chattare ed a parlare.

Quando lo vidi fu un’emozione. Alto, snello, non muscoloso, aria da intellettuale (direi più da nerd/ingeniere) con un sorriso smagliante ed un modo di fare che da subito mi rassicurò. Era esattamente quella bella persona che mi immaginavo in chat.

Passeggiata, qualche risata, ci siamo seduti in un bar e ci siamo ritrovato spesso a fissarci. Tutti e due ce ne accorgevamo ed abbassavamo o distoglievamo lo sguardo per non imbarazzarci, ma dopo poco tornavamo a riguardarci.

Alzandoci per andare via, attraversando una strada, mi cinge un fianco con la mano con un fare delicatissimo. Una scossa, un ‘energia incredibile. Dopo un quarto d’ora, non so come, non so nemmeno perchè e come sia successo, stavamo già baciandoci appoggiati ad un portone davanti a tutti.

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Ci salutammo ed ero ancora confusa perchè non ero riuscita a capire cosa realmente fosse successo tra noi. Ci scrivemmo la sera ed inizialmente non affrontammo il discorso del bacio, limitandoci a scambiarci le impressioni d’impatto di quando c’eravamo appena visti.

La settimana dopo mi disse se dovevo andare di nuovo a fare shopping e che a lui non sarebbe dispiaciuto rivedermi. Non dovevo ma ovviamente mi inventai la scusa. Lui si prese una giornata di ferie ed appena ci vedemmo andammo a passeggiare in villa. Dopo neppure 10 metri eravamo già seduti dietro un albero a baciarsi come due adolescenti impazziti fino a quando iniziammo a notare di dare un pò troppo nell’occhio. Lui in fondo era anche sposato e non era del tutto una buona idea farci vedere cosi’ in pubblico.

Mi disse “Ti va di andare in un posto tranquillo? ma devi fidarti di me. Se non ti fidi di me, dimmelo e troviamo un’alternativa”

Fui completamente pazza , ma fortunata, a dirgli d’impulso “Io mi fido di te”. Mi prese la mano e mi bacio’ di nuovo e mi disse “So che forse ti imbarazzerà un pò all’inizio ma poi staremo tranquilli e senza essere disturbati”. Prese il cellulare, chiamò un albergo che faceva anche servizio camere diurno e prese una stanza.

Io, con uno visto praticamente solo una volta, sposato, sconosciuto, da una chat, sto andando in un hotel con lui?? ma stiamo scherzando? ero appanicata ma oramai non potevo pià rimangiarmi la parola data. Lo seguii in silenzio senza dire nulla, con lo sguardo a terra. Una sensazione che era un misto tra l’imbarazzo, la paura e la vergogna.

Prese le chiavi della stanza salimmo su. Si apri’ quella porta che dava in una stanza ampia con un grande letto matrimoniale ed un divanetto a due posti in pelle. Si sedette sul letto e mi chiese di sedermi sulle sue gambe.

Inizio’ ad accarezzarmi i capelli ed a baciarmi piano piano sulle labbra. Mi rilassai, mi mise a mio agio come fece sin dal suo primo “Ciao” in chat. Dopo mezz’ora eravamo ancora tutti e due vestiti, affogati tra baci e carezze quando inizio’ piano piano a spogliarmi. Cercavo di aiutarlo iniziandomi a togliere qualcosa pure io e lui mi chiese di rimanere in lingerie. Fu solo spostata per arrivarci con la bocca tra l’accarezzarmi i seni, il mordermi i capezzoli ed il passarmi la mano tra le gambe. Ero sempre più eccitata e lui seguiva piano le mie voglie senza mai avere fretta di arrivare al punto. Cosa che io iniziavo ad anelare tremendamente al punto di avere dei dubbi che forse non gli piacessi abbastanza.

Alla fine ci togliemmo tutto ed iniziai a sentirlo. A sentire tutta la sua eccitazione. Mi baciò li in basso come nessun uomo avesse mai fatto prima. Si sentiva che lo faceva perchè piaceva a lui e non era fatto solo per me. Aveva una fame di me pazzesca. Piano piano inizio’ a penetrarmi ma non entrava.. Usciva e rientrava piano. Lo tirava fuori e me lo passava sul clitoride facendomi impazzire per poi rientrare, sempre di piu’, sempre piu’ a fondo fino ad arrivare ad un sospiro all’unisono quando lo spinse tutto dentro.

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Abbracciati, anzi avvinghiati a lui iniziammo a fare l’amore, girandoci, voltandoci, ribaltandoci senza mai staccarsi, con un modo che era sempre tra il dolce e l’animalesco. Mi sollevo’ e mi poggiò sul divano mentre lui era inginocchiato per terra, facendomi scivolare un pò in avanti per essere meglio in contatto.

Mi afferro’ le cosce con le mani tenendomi aperta ed inizio a spingere, sbattere, sempre più forte mentre mi fissava e mi sorrideva. Sentivo sempre più forte il rumore dello schiaffo del suo bacino quando sbatteva su di me penetrandomi fino al punto che iniziai a non capire più nulla. Stava oramai facendo di me quello che voleva ed io gliel’avrei lasciato fare.

Mi giro’ e mi mise in ginocchio sul divano e lui alzandomi inizio a scoparmi così. Sentivo ancora più forti le sue spinte, non mi resi nemmeno conto che mi assestò qualche sculaccione bello forte. I miei glutei venivano graffiati con le sue dita, presi tra le sua mani e poi sculacciati come doveva essere fatto. Perchè si, ora mi sentivo veramente la sua troia.

Si stacco’ mentre io ero ancora nella posizione di prima ed inizio a ribaciarmela, leccarmela. Ci mise prima un dito e poi due, spingendo e ritraendo la mano mentre la ruotava accarezzandomi il clitoride con il pollice. Inizio a leccarmi il culetto con la punta della lingua. All’inizio mi sono irriggidita, quasi non volessi. Lui si toglie ed in quel momento ho capito che lo volevo più di quanto volesse lui. Gli riacchiappo la testa e la rimetto li, tra le mie chiappe, spingendola per sentire la sua lingua che piano piano iniziava ad entrare.

Fece un sospiro si alzo’ ed inizio’ a metterlo dentro. Pensavo che mi facesse un po’ piu’ male all’inizio ed invece ero cosi’ rilassata e desiderosa che entro’ con una facilità che non avevo mai provato prima.

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Era molto dolce all’inizio, si muoveva piano, mi voleva sentire sua ed io mi volevo sentire suo. Lo toglie e mi ci sputa dentro rimettendolo ed iniziando a spingere sempre di piu mettendomi una mano sotto la gola che mi stringeva senza soffocarmi, ed una mano che mi afferrava il seno. Sempre piu’ forte, le mie urla di piacere si saranno sentite almeno ad 1km di distanza. Mi girava, mi afferrava, mentre mi sbatteva mi dava degli schiaffetti sulla mia patatina che erano da impazzire.

“Trattami da Troia, sono la tua merdosa cagna” gli gridai…. “Fammi male, sbattimi”. All’improvviso mi gira verso di lui con forza, entra con impeto e mi da un ceffone. Oddio un ceffone? mi ha dato uno schiaffo? bello.. ancora ne voglio ancora. Gli urlavo “menami” mentre continuavo ad avere orgasmi. Mi girava la testa non capivo nulla.

Mi diede altri due ceffoni ben assestati, mi prese per il collo e mi bacio profondamente.

Mi guardò e mi disse “Ora ti vengo in gola”. Mi mise sdraiata a pancia in su con la testa che pendeva leggermente dal letto, Me lo spinse dentro piano piano ed inizio’ a scoparmi in bocca fino a quando lo sentii urlare e contemporaneamente iniziai a sentire tutto il suo calore che mi affogava. Fu una sensazione forte, anche perchè con tutto quello che era avvenuto prima avevo il fiato cortissimo ed ansimavo. Smettere di respirare con la bocca è stato faticoso ma, adesso, ancora a raccontarlo lo voglio ancora.

E’ stata una piacevole violenza romantica. Lo voglio ancora, voglio di più

 

B.

 

 

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