Entrambi all’ontanammo le labbra boccheggiando, i nasi che si sfioravano e gli occhi socchiusi,i mugolii che echeggiavano nell’aria fresca della notte ormai inoltrata.
Questo si che voleva dirsi amare Lei dolcemente prese ad ondeggiare lentamente, mentre io alzavo il bacino per poter affondare sempre di più dentro di lei.
Le lingue si intrecciavano fuori dalle bocche, mentre i movimenti dei corpi diventavano sempre più un’armonia e più veloci. Le mie mani premevano sui glutei di lei accompagnandone le movenze in una danza tribale vecchia come il mondo.
Lei alzò il capo verso l’alto, inebriata e sempre più ubriaca,ora mi sentivi tutto,mi sentivi, così dentro, così duro, così vivo ,cominciasti a muoverti con più vigore,con l’energia che aveva una donna come te.
Non ti bastava: chiedevi di più, più veloce e più affondo.
I tuoi seni ondeggiavano su e giù, irresistibili, mentre cominciavi ad ansimare velocemente e pesantemente.
Io mi sentivo avvampare sempre di più ad ogni spinta dentro il tuo corpo.
Ti sentivo fremere e lo sapevo, non rimaneva poi molto per arrivare all’orgasmo.iniziasti a muoverti con più rapidità,volevi arrivare all’apice del tuo godimento.
Sentivo la pelle sudata dei tuoi seni mentre tu cominciavi a socchiudere gli occhi in preda ai tuoi spasmi
Ahah si….è così bello…. la tua bocca cominciava a spalancarsi, in cerca di respiro.
Io cominci a baciarti il collo per poi soffiarci sopra aria fresca, facendole venire i brividi, mentre con la mano presi ancora a prenderle i fianchi e guidarla insieme in un ultimo sussulto.
Lei cominciò a tremare e a lasciarsi sfuggire dei piccoli gridi particolarmente acuti.
Bastarono a fargli capire che era palesemente vicina all‘orgasmo. Ed io non ero da meno.
La dolce ragazza prese a gridare più forte, per poi avvicinare la bocca spalancata alla mia e trasmettermi ancora calore sulle sue labbra con il suo respiro,lui amava tutto questo,lei lo sapeva benissimo.
Mentre io sentivo il suo piacere lenire le mie gambe, aveva un’espressione inebriata sul suo volto e questo bastò a far venire anche lei, che strinse la presa e si abbandonò sulle mie spalle.
Gridava, inarcando la schiena, in preda al suo orgasmo.
Piangeva,dolci lacrime le solcavano il viso,era felice.
la abbracciai con forza trasmettendole un ultimo intenso calore e un senso di sicurezza, fino a poter toccare il fondo del suo cuore ormai zuppo d’amore,e poterle sussurrare piano:
“Grazie del tuo respiro”.
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