Quando mi ha invitata a casa sua per una cena elegante ero emozionata. Passai ore a cercare qualcosa da mettermi che non fosse troppo vistoso o troppo casto. Non volevo fargli fare una brutta impressione o fargliela fare con i commensali. 

1503284_391935590980837_1920026079221056504_n

Una volta li ero imbarazzata. Non conoscevo nessuno, non avevo molti argomenti ed iniziavo a soffrire quel sorriso ebete di circostanza che tieni quando ti senti completamente fuori luogo. Era bello vederlo conversare con gli invitati e di tanto in tanto lanciarmi un’occhiata ammiccante che mi riempiva di energia. Dentro di me iniziai a chiedermi se mi avessi voluto li solo per apparire in compagnia, per stupirmi o non lo so… iniziavo a sentirmi confusa esattamente come quando sai che succederà qualcosa ma il tuo cervello va in tilt ed inizia a vedere tutti i contorni tranne l’evidenza.

Ad un certo punto ti sei diretto verso di me, con un calice di vino in mano e porgendomelo mi hai messo una mano dietro la schiena e nell’orecchio mi hai sussurrato “Sono convinto che la tua eleganza non è solo nell’apparire”.

IlLatoOscuro

Completamente ferma, intirizzita, bloccata dall’imbarazzo ed eccitazione ho atteso che la serata passasse presto. Sapevo che sarebbe successo. Sapevo che sarei rimasta tua tutta la notte. Fantasticavo all’idea di cosa sarebbe successo e come mentre notavo che via via che i commensali andassero via, aumentassero i tuoi sguardi nei miei confronti.

Soli, via l’ultimo ospite e mentre ti togli la cravatta mi rendo conto che io ero rimasta li, esattamente dove mi avevi sussurrato quelle cose almeno un paio di ore prima. Non credo di essermi mai mossa da li. Ti avvicini e mi chiedi se voglio bere qualcosa, ancora o se mi sentissi a disagio. Ti dissi di no mentendo mentre mi poggiavi le mani sui fianchi e mi hai dato un bacio.

Mi accarezzavi mentre io iniziavo a non capirci veramente più nulla fino a quando mi sono resa conto che ero rimasta solo in lingerie. Sdraiata sul tavolo in cui fino a poco fa avevamo cenato ero io il tuo piatto che gustavi con sapienza e passione mentre io desideravo la mia parte di piatto, anche la mia fame aumentava e lo capisti subito avvicinandoti a me con il tuo bacino mentre le tue mani non si fermavano di accarezzarmi.

Quello che è stato dopo, i segni dei tuoi graffi o delle posizioni troppo scomode, sono solo il segno di qualcosa che ho vissuto intensamente senza rendermene conto. So che mi richiamerai, l’ho letto la mattina dopo nei tuoi occhi. So che anche tu ora hai fame di me.

Barbara

×